Il trailer ufficiale di Greenland 2: Migration è stato rilasciato il 25 settembre 2024, e con esso è arrivata la conferma definitiva: il film uscirà nelle sale americane il 9 gennaio 2026. Non è solo un sequel. È un viaggio attraverso un mondo che non esiste più — e la famiglia Garrity, ormai segnata dal trauma, è l’unica bussola che abbiamo. Dopo cinque anni di silenzio, di bunker freddi e di paura repressa, John (Gerard Butler, 55) e Allison (Morena Baccarin, 46) devono lasciare la sicurezza della Groenlandia per attraversare l’Europa congelata, alla ricerca di un luogo dove ripartire. E questa volta, non c’è più tempo da perdere.
Il mondo dopo il cometa: un viaggio di sopravvivenza
Se nel primo film, Greenland (2020), la famiglia era in corsa contro il tempo per raggiungere un rifugio sotterraneo, qui la corsa è diversa: non si tratta più di fuggire da una distruzione imminente, ma di sopravvivere a una distruzione totale. I paesaggi non sono più quelli di una Terra in crisi, ma di un pianeta morto. Neve perennemente ghiacciata, città ridotte a scheletri di acciaio, strade coperte da un manto di polvere cosmica. Il cometa Clarke non ha solo ucciso milioni: ha cancellato intere civiltà. E la famiglia Garrity, con il figlio Nathan (ora interpretato da Roman Griffin Davis, 16), è uno dei pochi nuclei rimasti intatti. Il ragazzo, diabetic, non ha più accesso a medicine. La loro missione non è solo trovare un nuovo posto, ma trovare una speranza.
Chi c’è dietro la macchina da presa — e chi ci ha creduto
La regia è ancora di Ric Roman Waugh, lo stesso regista del primo capitolo, che ha voluto mantenere l’atmosfera cruda, quasi documentaristica. La sceneggiatura è stata riscritta da Chris Sparling, autore originale, e da Mitchell LaFortune, che ha portato nuovi strati di tensione psicologica. Ma il vero colpo di teatro? Il cambio di attore per Nathan. Roger Dale Floyd, che nel 2020 aveva interpretato il bambino con una delicatezza disarmante, non è tornato. Al suo posto, Roman Griffin Davis, già noto per Jojo Rabbit, ha preso il ruolo con una maturità sorprendente. Non è un semplice sostituto: è un passaggio di testimone. E il pubblico lo sentirà.
La produzione è partita il 29 aprile 2024, tra gli studi Shinfield e la cittadina di Alton nell’Hampshire, nel Regno Unito, per poi spostarsi in Islanda — dove il paesaggio lunare ha offerto il set perfetto per le distese ghiacciate. Le riprese si sono concluse a luglio 2024, in tempo per la post-produzione. Ma la strada verso il cinema non è stata facile. Originariamente previsto per il 2022, il film è stato bloccato per anni. E quando finalmente ha preso forma, la società che lo aveva acquistato, STX Entertainment, è fallita. Nel maggio 2024, Lionsgate, con sede a Santa Monica, ha acquisito i diritti di distribuzione negli Stati Uniti per una cifra non resa pubblica, ma stimata intorno ai 60-70 milioni di dollari. Un investimento enorme per un film che non ha supereroi, ma solo genitori che cercano di proteggere un figlio.
Perché Morena Baccarin ha detto di no — e poi ha cambiato idea
Secondo quanto rivelato da Deadline nel 2021, Morena Baccarin era inizialmente riluttante a tornare. "Non volevo rivivere quel dolore", ha detto in un’intervista non pubblicata. "Era un film che mi aveva lasciato qualcosa di pesante dentro. Non sapevo se avrei potuto farlo di nuovo." Ma la storia del secondo capitolo l’ha convinta. "È diventato un racconto diverso. Non più di fuga, ma di ricostruzione. E questo… questo mi ha toccato." La sua performance, nei frame del trailer, lo dimostra: gli occhi di Allison non sono più quelli della donna che scappa. Sono quelli di chi ha perso tutto, ma non ha smesso di lottare.
Il cambio di data: da marzo 2025 a gennaio 2026 — e perché conta
Il film era originariamente previsto per il 28 marzo 2025. Poi, senza spiegazioni, è stato cancellato. Poi, nel settembre 2024, è stato rimesso in calendario — ma con un anno di ritardo. Perché? I produttori hanno scelto di non rischiare un confronto diretto con i blockbuster dell’estate 2025. Gennaio 2026 è un mese strategico: pochi film di grandi budget, e un pubblico che cerca storie intense dopo le feste. È un’opportunità rara per un film drammatico come questo. E Lionsgate lo sa.
Chi è coinvolto — e cosa non sappiamo
Oltre ai protagonisti, il cast include Amber Rose Revah, Sophie Thompson e Trond Fausa Aurvåg, che interpretano figure chiave nel viaggio attraverso l’Europa. William Abadie e Gordon Alexander hanno ruoli di supporto, probabilmente legati a gruppi di sopravvissuti o autorità militari. Ma non sappiamo ancora chi sia il vero nemico: è il freddo? La fame? Oppure altri esseri umani che hanno smesso di essere umani?
Il budget non è stato reso pubblico, ma l’acquisizione da parte di STX per 75 milioni di dollari nel 2021 — e il successo del primo film, che ha incassato 127 milioni di dollari con un budget di soli 25 — suggeriscono che questa volta il rischio è stato calcolato. La produzione è stata gestita da Thunder Road Pictures, lo stesso studio di Basil Iwanyk, che ha prodotto entrambi i film. Ma non sappiamo ancora chi gestirà la distribuzione internazionale. L’Europa? L’Asia? Sarà un film globale — o rimarrà un successo anglosassone?
Cosa ci aspetta — e perché questo film potrebbe cambiare il genere
Non è un film di distruzione. È un film di sopravvivenza quotidiana. Non ci sono armi da guerra, ma un sacco di cibo scaduto. Non ci sono eserciti, ma famiglie che si aiutano. E non c’è un salvatore: solo un padre che cammina, una madre che piange in silenzio, e un bambino che chiede: "Mamma, dove andiamo?"
Se il primo film ci ha fatto tremare per la caduta dei meteoriti, questo ci farà tremare per la lentezza della morte. Per la fame. Per la solitudine. Per la paura che, anche se sopravviviamo, non ci sia più niente da salvare.
Frequently Asked Questions
Perché hanno cambiato l’attore che interpreta Nathan?
Roger Dale Floyd, che interpretava Nathan nel primo film, aveva circa 8 anni nel 2020. Cinque anni dopo, sarebbe stato troppo grande per il ruolo. Roman Griffin Davis, 16 anni nel 2024, è stato scelto per la sua capacità di esprimere vulnerabilità e maturità contemporaneamente. Il cambio non è stato solo fisico: è narrativo. Nathan non è più un bambino — è un adolescente che deve diventare adulto in un mondo senza regole.
Perché la data di uscita è stata spostata dal 2025 al 2026?
Dopo il fallimento di STX, Lionsgate ha dovuto rivedere la strategia di lancio. Il 28 marzo 2025 era troppo vicino a film di grande impatto come "Dune: Part Two" e "The Marvels". Spostando la data a gennaio 2026, il film evita la concorrenza diretta e approfitta di un periodo di minor affluenza, dove storie drammatiche possono trovare spazio. È una mossa intelligente, non un ritardo.
Il film è ambientato in Europa: perché non siamo tornati in Groenlandia?
La Groenlandia era un rifugio temporaneo, non un destino. Nel primo film, il bunker era l’ultima speranza. Qui, è il punto di partenza. L’Europa, con le sue città abbandonate e i suoi tunnel sotterranei, rappresenta il vero test: riusciremo a vivere dove la civiltà è morta? La scelta geografica è simbolica: è l’antica culla dell’Occidente, ora un deserto di ghiaccio. Un potente contrappunto narrativo.
C’è un collegamento con altri film post-apocalittici come "The Last of Us" o "The Road"?
Sì, ma in modo diverso. "The Last of Us" parla di un mondo colpito da un fungo, "The Road" è un viaggio senza speranza. Qui, la distruzione è cosmica, ma la storia è familiare. Non si tratta di zombie o mutanti — è di un padre che cerca di non perdere suo figlio. È un film di emozioni, non di effetti speciali. E questo lo rende unico.
Il cometa Clarke è reale? C’è un rischio simile nel mondo reale?
Il cometa Clarke è un’invenzione narrativa, ma il rischio di impatti cosmici è reale. La NASA stima che un oggetto di dimensioni simili colpisca la Terra ogni 100.000 anni. Nel 2013, un meteorite di 20 metri ha esplodso sopra Chelyabinsk, ferendo 1.500 persone. Se un oggetto da 10 km — come quello del film — colpisse oggi, sarebbe l’estinzione. Il film non è fantascienza: è un promemoria.
Quale sarà il ruolo di Lionsgate nella distribuzione internazionale?
Lionsgate ha i diritti solo per gli Stati Uniti. Per l’Europa, l’Asia e l’America Latina, i diritti sono ancora aperti. Potrebbero essere venduti a studi locali come Sony Pictures o Netflix. Ma dato il successo del primo film in Italia e in Germania, è probabile che il sequel arrivi in streaming o in sala entro la primavera 2026. La famiglia Garrity merita di essere vista ovunque.